[Second rôle] Franco Graziosi.
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[Second rôle] Franco Graziosi.
Acteur italien né en 1929.
Il est dans:
Il était une fois la révolution
Los amigos (capture ci-dessus)
Il était une fois la révolution
Hors western:
Il est encore actif. Son film le plus récent est:
Habemus Papam (2011)
_________________
Dis-donc, toi, tu sais que tu as la tête de quelqu’un qui vaut 2000 dollars?
Rex Lee- Sergio Leone
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Franco Graziosi (1929 - 2021)
https://www.repubblica.it/spettacoli/teatro-danza/2021/09/09/news/morto_franco_graziosi-317060304/
Morto Franco Graziosi, da Strehler a Sorrentino, una vita fra cinema, teatro e grandi sceneggiati tv
di Anna Bandettini
L'attore si è spento a Roma. Aveva 92 anni. Il ministro della Cultura Franceschini: “Ha rappresentato con rigore e sobrietà la tradizione della grande scuola di recitazione italiana"
E’ morto a 92 anni nella sua casa romana Franco Graziosi, attore di cinema televisione e teatro dove è stato uno degli interpreti “strehleriani” più convinti e fedeli, protagonista di quasi tutti i capolavori firmati dal grande regista al Piccolo Teatro, da Arlecchino servitore dei due padroni di Carlo Goldoni, a El Nost Milan, dal leggendario Il giardino dei ciliegi a L'anima buona di Sezuan di Brecht.
Artista elegante, riservato, di solido mestiere come lo erano gli attori della vecchia scuola di prosa, sempre coerente nelle scelte, Graziosi è diventato anche un volto di una certa popolarità grazie alla televisione dove ha interpretato tanti sceneggiati fino al 2017 (L'onore e il rispetto), ma soprattutto al cinema dove non ha sbagliato un colpo dal Il terrorista con la regia di Gianfranco De Bosio (1963), passando per un cult come Sierra Maestra di Ansano Giannarelli (1969), Uomini contro (1970) e Il caso Mattei (1972) diretto da Francesco Rosi; e ancora per il grande schermo è l’odioso governatore di Giù la testa di Sergio Leone, (1971), un dei cardinali di Habemus Papam di Nanni Moretti (2011), fino a La grande bellezza, regia di Paolo Sorrentino (2013) dove è il conte Colonna.
Graziosi era nato il 10 luglio 1929: diplomato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, nel '53 inizia giovanissimo la sua carriera dalla porta principale, al Piccolo di Milano e con Giorgio Strehler, diventando presto, insieme a Giulia Lazzarini, Ferruccio Soleri, Tino Carraro, Valentina Cortese uno dei pilastri della compagnia del teatro. E infatti il rapporto con il Piccolo e con Strehler, che considererà per sempre un “maestro”, resterà una costante della sua carriera fino agli anni Novanta , segnata da oltre 50 spettacoli e una miriade di capolavori strehleriani, oltre ai citati, anche Faust di Goethe e I giganti della montagna di Pirandello.
Più rare ma sempre importanti le sue interpretazioni con compagnie private, diretto, tra gli altri, da Orazio Costa, Luigi Squarzina, Luca Ronconi, Diego Fabbri, Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman, Mario Missiroli, prove che alternava agli sceneggiati tv, tra cui ricordare I masnadieri di Schiller, regia di Anton Giulio Majano del 1959, La sconfitta di Trotsky di Marco Leto del 1967, Le cinque giornate di Milano, regia di Leandro Castellani del 1970, La professione della signora Warren di George Bernard Shaw, con Franca Rame, regia di Giorgio Albertazzi del 1981. Graziosi lascia due figli e la moglie Esperia Pieralisi, sorella di Virna Lisi. Il ministro della Cultura Dario Franceschini lo ha ricordato così: “Ha rappresentato con rigore e sobrietà la tradizione della grande scuola di recitazione italiana".
Morto Franco Graziosi, da Strehler a Sorrentino, una vita fra cinema, teatro e grandi sceneggiati tv
di Anna Bandettini
L'attore si è spento a Roma. Aveva 92 anni. Il ministro della Cultura Franceschini: “Ha rappresentato con rigore e sobrietà la tradizione della grande scuola di recitazione italiana"
E’ morto a 92 anni nella sua casa romana Franco Graziosi, attore di cinema televisione e teatro dove è stato uno degli interpreti “strehleriani” più convinti e fedeli, protagonista di quasi tutti i capolavori firmati dal grande regista al Piccolo Teatro, da Arlecchino servitore dei due padroni di Carlo Goldoni, a El Nost Milan, dal leggendario Il giardino dei ciliegi a L'anima buona di Sezuan di Brecht.
Artista elegante, riservato, di solido mestiere come lo erano gli attori della vecchia scuola di prosa, sempre coerente nelle scelte, Graziosi è diventato anche un volto di una certa popolarità grazie alla televisione dove ha interpretato tanti sceneggiati fino al 2017 (L'onore e il rispetto), ma soprattutto al cinema dove non ha sbagliato un colpo dal Il terrorista con la regia di Gianfranco De Bosio (1963), passando per un cult come Sierra Maestra di Ansano Giannarelli (1969), Uomini contro (1970) e Il caso Mattei (1972) diretto da Francesco Rosi; e ancora per il grande schermo è l’odioso governatore di Giù la testa di Sergio Leone, (1971), un dei cardinali di Habemus Papam di Nanni Moretti (2011), fino a La grande bellezza, regia di Paolo Sorrentino (2013) dove è il conte Colonna.
Graziosi era nato il 10 luglio 1929: diplomato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, nel '53 inizia giovanissimo la sua carriera dalla porta principale, al Piccolo di Milano e con Giorgio Strehler, diventando presto, insieme a Giulia Lazzarini, Ferruccio Soleri, Tino Carraro, Valentina Cortese uno dei pilastri della compagnia del teatro. E infatti il rapporto con il Piccolo e con Strehler, che considererà per sempre un “maestro”, resterà una costante della sua carriera fino agli anni Novanta , segnata da oltre 50 spettacoli e una miriade di capolavori strehleriani, oltre ai citati, anche Faust di Goethe e I giganti della montagna di Pirandello.
Più rare ma sempre importanti le sue interpretazioni con compagnie private, diretto, tra gli altri, da Orazio Costa, Luigi Squarzina, Luca Ronconi, Diego Fabbri, Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman, Mario Missiroli, prove che alternava agli sceneggiati tv, tra cui ricordare I masnadieri di Schiller, regia di Anton Giulio Majano del 1959, La sconfitta di Trotsky di Marco Leto del 1967, Le cinque giornate di Milano, regia di Leandro Castellani del 1970, La professione della signora Warren di George Bernard Shaw, con Franca Rame, regia di Giorgio Albertazzi del 1981. Graziosi lascia due figli e la moglie Esperia Pieralisi, sorella di Virna Lisi. Il ministro della Cultura Dario Franceschini lo ha ricordato così: “Ha rappresentato con rigore e sobrietà la tradizione della grande scuola di recitazione italiana".
Tom Betts- Enzo G. Castellari
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Date d'inscription : 06/11/2010
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